

Lo “zibaldino” di Mariano Bàino, un prolungato commento al mondo
Domenica 11 maggio dalle 18.00, nella Sala Liani, al Museo campano, nell’ambito di Capua il Luogo della Lingua festival, incontriamo il poeta MARIANO BÀINO autore del libro Le anatre di ghiaccio (Argolibri)
Evento in collaborazione con l’Associazione culturale Capuanova
Con lampi degni del miglior Flaiano («È un uomo tutto d’un prezzo»), e slittamenti semantici di assoluta genialità, l’autore osserva, e miniaturizza, il mondo della politica, dell’informazione, della letteratura, provocando dei piccoli shock nella percezione che abbiamo, proprio di quel mondo, attraverso il linguaggio. Nel libro si alternano microracconti, aforismi, rêveries, citazioni, calembour, versi e asterischi saggistici.
Mariano Bàino. È stato tra i fondatori, nei primi anni ’90, della rivista Baldus e del Gruppo 93, che hanno animato in Italia un complesso dibattito su moderno e postmoderno, avanguardia e tradizione, e, più in generale, sul mutare delle strutture comunicative e sugli effetti di derealizzazione nella società massmediale.
Nella sua poesia si incontrano pluristilismo, apertura ai dialetti e alle lingue straniere, uso straniante della citazione e dei neologismi. Fra i registri più frequenti l’ironia e la giocosità. Nelle prove più recenti, perlopiù inedite o pubblicate su riviste, si assiste al recupero delle forme metriche della tradizione, in particolare della sestina lirica e del sonetto.
I suoi libri di poesia comprendono Camera iperbarica (Tam Tam 1983); Fax giallo (Il Laboratorio, ed. non venale con serigrafie,1993, II ed. Zona 2001); Ônne ‘e terra (Pironti 1994, II ed. Zona 2003); Pinocchio moviole (Manni 2000, Premio Feronia); Sparigli marsigliesi (Il Laboratorio, ed. non venale con acquetinte e acqueforti, 2002, II ed. d’If 2003); Amarellimerick (Oedipus 2003).
Nel 2008 ha pubblicato con Le Lettere di Firenze l’opera narrativa L’uomo avanzato.
Ha riunito aforismi, prosette, microracconti, in uno zibaldino dal titolo Le anatre di ghiaccio (ed. l’ancora del mediterraneo 2004).
Ha tradotto poesie di Góngora, Frénaud, Lely, Fersen.
Collabora con interventi teorici e recensioni a riviste e quotidiani.
Ha partecipato alle edizioni del 2001, 2002, 2005, 2009 di Napolipoesia e a Salernopoesia nel 2004.
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Capua il Luogo della Lingua festival 2025
ventesima edizione
direzione artistica Giuseppe Bellone
responsabile comunicazione Mariamichela Formisano
Capua il Luogo della Lingua festival rientra nella Campagna nazionale di promozione della lettura organizzata dal Centro per il libro e la lettura Il Maggio Dei Libri sotto l’egida del Patto per la lettura del Comune di Capua, riconosciuta dal Ministero della Cultura “Città che legge”, in partenariato con il Museo campano, diretto da Gianni Solino, con la partecipazione delle scuole di secondo grado del territorio e con il sostegno del Circolo dei lettori di Capua e Mater bistrot – Cose d’Interni Libri e della BCC Terra di Lavoro S. Vincenzo de’ Paoli