Il Lupino gigante di Vairano, presidio slow food per SAO KO KELLE TERRE a cena a Palazzo Lanza di Capua

Il Lupino gigante di Vairano, presidio slow food per SAO KO KELLE TERRE a cena a Palazzo Lanza di Capua

Giovedì 9 novembre dalle ore 20.30 al Matres di Palazzo Lanza a Capua il prossimo appuntamento gastronomico di Capua il Luogo della Lingua festival 

SAO KO KELLE TERRE A cena per conoscere i produttori di Terra di Lavoro.  

 

Intorno allo stesso tavolo, quello del Matres. ascolteremo le storie raccontate da chi tenacemente produce e coltiva prodotti che fanno parte della nostra terra e della nostra tradizione.  

Protagonista di questa serata sarà il Lupino Gigante di Vairano “Presidio Slow Food” dell’Azienda Masseria Del Sesto, ai microfoni della giornalista Mariamichela Formisano, responsabile comunicazione di Capua il luogo della Lingua, la produttrice Anna Zeppetella www.masseriadelsesto.com 

 

 

Il menù sarà dedicato interamente a questo prodotto: 

 

entrée di benvenuto:  prosecco e lupini sale e pepe 

antipasto:  hummus di lupino con crostini di pane  

primo:  ramigiata (fusilloni di grano duro in purezza) al ragù di lupino con pomodori secchi e olive nere 

secondo:  bocconcini di baccalà in pastella e salsa lupinese 

dolce:  biscotto al lupino e cioccolato al latte. 

 

  

cena, compresa di vino 30 euro  

per info e prenotazioni  

Matres Capua 3388116411 

 

 

 

Il titolo degli appuntamenti, ovviamente, fa riferimento alla famosa frase «Sao ko kelle terre, per kelle fini que ki contene, trenta anni le possette parte Sancti Benedicti.» contenuta nel Placito capuano, (emesso nella Capua longobarda nel marzo 960 d.C.) che rappresenta il primo “volgare” scritto in un documento ufficiale, dal 2005 spunto storico del Capua il Luogo della Lingua festival (www.capuailluogodellalingua.it), e che richiama inequivocabilmente a un territorio, il nostro, l’Ager campanus prima, Terra laboris poi, che storicamente identifica l’attuale provincia di Caserta, quella Campania felix di cui Capua è stata capitale, la Campania antica a cui la città di Capua ha dato il nome.  

  

“Questa è l’anima del progetto di promozione territoriale Sao ko kelle terre” – ci dice Giuseppe Bellone, direttore artistico del festival – una serie di appuntamenti dove, partendo da Capua, capoluogo culturale della provincia di Caserta, daremo voce ai tanti produttori agroalimentari, testimoni di vita ed esperienze che ci racconteranno le bellezze naturalistiche, culturali e soprattutto enogastronomiche del nostro territorio. Attraverso il racconto dei protagonisti conosceremo la storia delle persone che c’è dietro ogni prodotto, scopriremo le innumerevoli potenzialità enogastronomiche della nostra Terra di Lavoro. Un modo per meglio diffondere la scelta consapevole che fa la differenza sul mercato della qualità e invogliare gli ospiti a visitare i luoghi narrati per conoscerli da vicino e scoprire le infinite combinazioni turistiche ed enogastronomiche della nostra provincia”.  

  

E non è un caso che si faccia a Palazzo Lanza che da anni ha una lunga tradizione in questo senso e che oggi, grazie alle Matres, due donne imprenditrici che hanno raccolto l’eredità di questo luogo, continui il suo percorso con la ferma intenzione di portare avanti un progetto dove si faccia attenzione all’etica, alla salvaguarda dell’ambiente e al rispetto della diversità delle persone e dei loro stili di vita, individuando una nicchia di riferimento pronta a provare nuove ricette e piatti diversi, alla quale interessi avere un rapporto diretto con i produttori 

  

Lo scopo di questo viaggio gastronomico sarà quello di creare momenti unici 

Il social eating è una tendenza che si sta diffondendo in numerosi ristoranti di nuova generazione, ma che in questo luogo ha una decennale tradizione.   

Oggi nasce sempre di più l’esigenza di socializzare e conoscere nuove persone, e quale occasione migliore se non quella di condividere una cena e un buon bicchiere di vino?  

  

Appuntamento dunque giovedì a Capua per affidarsi alla cura e all’ospitalità di Fabiana e Mara: le MATRES di Palazzo Lanza.