Francesco Puccio autore del libro Il posto degli assenti, a Capua il Luogo della Lingua

Francesco Puccio autore del libro Il posto degli assenti, a Capua il Luogo della Lingua

Sabato 17 febbraio a Capua, alle ore 18,30 al Circolo dei Lettori di Capua COSE d’interni LIbri e Mater bistrot, per gli incontri targati Capua il Luogo della Lingua,  incontriamo il ricercatore, autore e regista teatrale Francesco Puccio autore del libro Il posto degli assenti (Marlin).

Intervengono Clara Di Rubba e Michele Casella. 

 

Francesco Puccio, nato a Cava de’ Tirreni nel 1982, è ricercatore all’Università di Padova, dove si occupa di teatro antico greco e latino e della sua ricezione sulla scena contemporanea. Autore e regista teatrale, è ideatore e direttore artistico de “L’antico fa testo”, progetto di ricerca sulla performatività del mito classico sulla scena moderna. Ha scritto romanzi (Stelle fuori posto, Albatros 2010; Mathilde bianca di calce, Marlin 2013; Undici e mezzo, Effigi 2014; Rosso Lupo, Iemme 2017), drammaturgie, saggi (L’antropologia va in scena. Nuove dimensioni teatrali per l’Antico, ETS 2017; Drammaturgia dello spazio. Il teatro antico tra testo e contesto della rappresentazione, Padova University Press 2018), e ha realizzato numerosi progetti per il teatro nelle aree archeologiche e nei siti museali del territorio nazionale, specializzandosi nella scrittura di testi ispirati al mito antico e alla sua permanenza nel mondo contemporaneo.

 

 

 

Il libro

 

Cosa accadrebbe se il posto che è sempre stato il nostro, accanto a una persona che abbiamo amato, finisse con l’essere occupato da qualcun altro?

 

Teo, uno scrittore quarantenne di gialli seriali, ogni anno, per completare i suoi romanzi, si ritira sull’isola greca di Cefalonia, dove ha stretto amicizia con Petra, il bizzarro proprietario di una taverna, un moderno aedo che ama raccontare ai suoi avventori storie sempre nuove, a metà strada tra la verità e la finzione. Il romanzo prende l’avvio dal giorno in cui Teo, sbarcato sull’isola, scopre che Petra è morto. Mentre si reca al cimitero per salutare l’amico scomparso, la sua mente torna indietro all’ultima delle storie narrategli da Petra, la più misteriosa e appassionante, ma anche la più autentica ed emozionante. Di qui, il racconto procede lungo due binari che s’intrecciano e si completano. Da un lato, la vicenda di Petra, la sua amicizia con Damian, la morte improvvisa di quest’ultimo, il posto che egli stesso si trova ad occupare accanto alla vedova, Sofia, l’essere padre di un figlio non suo. Dall’altro, la storia di Teo che, nel decidere di raccontare quella di Petra, finisce col ripensare alla propria vita e a muoversi sulla labile linea che separa il passato dal presente, dove il volto della sua amata Greta ha ormai iniziato ad occupare il posto degli assenti. Un viaggio a ritroso lungo i sentieri della memoria che, come in un’indagine dell’ispettore dei suoi gialli, impegnerà senza sosta Teo, spingendolo a fare i conti non solo con un’esistenza irrisolta, ma anche con il posto che spetta a quelli che restano.

 

 

 

 

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