Marco D’Amore in sala al Teatro Ricciardi di Capua per il film Caracas

Marco D’Amore in sala al Teatro Ricciardi di Capua per il film Caracas

Al Teatro Ricciardi di Capua il nuovo film di Marco D’Amore.

 

L’attore e regista casertano giovedì 7 marzo alle 20.30 sarà in sala intervistato da Francesco Massarelli che del cinema capuano firma la direzione artistica in collaborazione con Capua il Luogo della lingua festival.

 

Dopo Gomorra – La serie – serie TV, 8 episodi (2019-2021), L’immortale (2019), Napoli magica (2022) D’Amore torna alla regia e va ancora più in profondità nel “ventre di Napoli”, allargando l’indagine sui caratteri e le contraddizioni partenopee attraverso un personaggio che ne contiene mille. Al suo fianco troviamo il grande maestro di D’Amore, Toni Servillo che, dopo aver lavorato insieme in Una vita tranquilla, (sceneggiatura del capuano Filippo Gravino) veste i panni di Giordano Fonte, conferendo sfumature amare e profonde a un character di difficilissima interpretazione.

 

 

Il film è un omaggio al romanzo di Ermanno Rea Napoli ferrovia.

 

In scena la storia di Caracas, interpretato da D’Amore, un giovane diviso tra ideologie fasciste e conversione all’islam. Toni Servillo interpreta i panni del narratore Giordano Fonte, uno scrittore che torna a Napoli molti anni dopo averla lasciata. La città lo spaventa, adesso. Non la riconosce più.
Un giorno incontra un ragazzo più giovane di lui. Si fa chiamare CaracasÈ un militante fascista che si sta convertendo all’Islam. Fonte e Caracas rappresentano due anime diversissime della stessa città. Si sfioreranno ed entreranno in contatto, uniti da un’apertura alla diversità che porta Caracas a rinnegare la sua iniziale fede politica e Fonte a cercare di comprendere un uomo così lontano da lui.

 

 

“C’è una pietà che è un sentimento altissimo, non solo religioso, che ha a che fare con la capacità di accogliere gli altri; questo tema è un rimando in tutto il film e per interpretare un’anima così gentile c’era bisogno di un essere umano che avesse in sé questa gentilezza, e nessuno meglio di Toni poteva dare volto, corpo, anima e cuore a Giordano Fonte”.

Marco D’Amore

 

 

Caracas è anche un libro con le foto di scena di un altro casertano Marco Ghidelli, edito da Colonnese

Un volume fotografico da collezione che ripercorre i principali luoghi, momenti e personaggi della pellicola, arricchito da citazioni tratte dalla sceneggiatura originale e dal romanzo di Rea, backstage e altri contributi extra.
Suddivise in vari “capitoli” narrativi, le foto di Marco Ghidelli ripercorrono sul set – tra le vie, i palazzi, le notti di Napoli – la storia di uno scrittore-intellettuale che cerca di capire il mondo così profondamente cambiato, attraverso la sua controversa amicizia con Caracas, personaggio carico di eccessi e di passioni, che si aggira nel grande quartiere-mondo a ridosso della Stazione ferroviaria (ma non solo), in una città crocevia di vite e di mondi.

Marco Ghidelli, specializzato nella fotografia di scena, lavora per le maggiori realtà produttive teatrali e cinematografiche italiane. Collabora dal 2004 con il Teatro di Napoli (Teatro Nazionale) e ha lavorato al cinema sul set di Gomorra – La serie (2020-2021).

 

 

 

 

Marco D’Amore  è nato il 12 giugno 1981 a Caserta. Città alla quale resta sempre legato. Così come è legato a Capua, al Teatro Ricciardi e a Capua il Luogo della Lingua festival, dove ha mosso i primi passi., ricevendo nel 2016 il Premio Placito capuano.

 

Nel 2020 ha ricevuto il premio come miglior regista esordiente al Nastri d’Argento per il film L’Immortale.

Nipote dell’attore teatrale e televisivo Ciro Capezzone, Marco D’Amore debutta sul palcoscenico nel 2001, con lo spettacolo “Le avventure di Pinocchio”, diretto da Andrea Renzi e all’interno della compagnia Teatri Uniti di Toni Servillo. Un anno più tardi, entrerà nella Scuola d’arte drammatica Paolo Grassi, dalla quale ne uscirà diplomato nel 2004. Lavorerà prevalentemente a teatro, continuando a essere diretto da Andrea Renzi e costruendosi una solida gavetta composta da spettacoli come “Solita formula” (2006), “Macbeth” (2006), “La trilogia della villeggiatura” (2007). Francesco Ghiaccio (con il quale fonderà la compagnia di produzione teatrale e cinematografica La Piccola Società) ed Elena Bucci rappresenteranno un cardine delle sue esperienze dietro il sipario e, a tempo debito, sapranno incoraggiarlo a passare alla regia con la trasposizione di “American Buffalo” (2016) di David Mamet.

 

Il cinema
Nel frattempo, dopo alcuni cortometraggi, D’Amore esordisce al cinema con il lungometraggio Tris di donne & abiti nuziali (2009). Nel 2010, appare in Una vita tranquilla (2010) di Claudio Cupellini, sempre accanto a Servillo. La sua performance sarà molto gradite alla critica, ma ancora più sarà gradita al pubblico la sua presenza nel televisivo Benvenuti a tavola – Nord vs Sud (2012).

 

La notorietà con Gomorra – La serie
Promosso dal trionfo internazionale del crime drama Gomorra – La serie, grazie al personaggio del mafioso Ciro, Marco D’Amore entra in quell’onda di tendenza che lo renderà noto in tutta Italia. Definito un vero e proprio fenomeno della recitazione, cavalca la sua fortuna accettando varie scritture. Diventa il protagonista di
Un posto sicuro, una pellicola sui disastri dell’eternit, e lancia feroci sguardi alle cineprese di Perez. di Edoardo De Angelis e di Alaska. Entra poi nel cast di Brutti e cattivi (2017) e del road movie Drive Me Home – Portami a casa, sconvolgendo totalmente la personificazione peculiare alla quale era avvezzo lo spettatore italiano. Non più il camorrista rodato Ciro Di Marzio, ma il biondo camionista gay Agostino.
Passato alla regia di alcuni episodi della quarta stagione di Gomorra, dirigerà anche il lungometraggio L’immortale, riprendendo proprio i panni del personaggio che lo ha reso celebre.
Nel 2024 esce invece il suo nuovo film da regista, Caracas.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Guarda la video intervista a cura di Mariamichela Formisano

 

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