Lorenzo Tosa, tra i giornalisti più seguiti sul web, con il suo libro a Capua il Luogo della Lingua

Lorenzo Tosa, tra i giornalisti più seguiti sul web, con il suo libro a Capua il Luogo della Lingua

Nell’ambito di Capua il Luogo della Lingua festival, diciannovesima edizione, con la direzione artistica di Giuseppe Bellone, Lorenzo Tosa, venerdì 24 maggio alle ore 18.30, presenta il libro ‘Vorrei chiederti di quel giorno. Vita e morte di un ragazzo che era mio padre’ (Rizzoli) e incontra il pubblico insieme agli studenti dell’IT Giulio Cesare Falco di Capua. 

L’evento si svolgerà in un luogo simbolo della città di Capua: il Museo Campano che quest’anno celebra i suoi 150 anni, sotto la direzione di Gianni Solino.  

 

 

Lorenzo Tosa, 40 anni, è un giornalista con una vastissima platea social. In Vorrei chiederti di quel giorno (Rizzoli) ricostruisce la giornata in cui suo padre l’accompagnò alla porta dell’asilo e poi si uccise. La morte violenta e auto inflitta privò Lorenzo di tutti gli altri ricordi relativi a suo padre. Vennero taciuti, rimossi, edulcorati. Finché l’autore non ha sentito il bisogno di fare luce sul suicidio del padre e da lì partire per ricostruire la sua figura. Costruendo un romanzo che è anche denuncia dello stigma che ancora circonda la malattia mentale. 

 

Ne parliamo con la scrittrice Marilena Lucente e Gaetano De Mattia direttore del Dipartimento di Salute Mentale dell’Asl di Caserta.  

 

 

Lorenzo Tosa, (Genova 1983), giornalista professionista, da anni si occupa di comunicazione politica e social come consulente, copywriter e addetto stampa. Ha collaborato in Italia con “The Post Internazionale” e in Francia con “Radici”.   

È stato direttore di “Next Quotidiano” e attualmente collabora in Italia con “Style Magazine”, periodico del Corriere della Sera  

Nel gennaio del 2019 ha lanciato il suo blog, “Generazione Antigone”: una piazza virtuale in cui racconta le vite di donne e uomini noti e meno noti che, con atti di eroismo o piccoli gesti quotidiani, contribuiscono a costruire un’Italia e un mondo antirazzista, antifascista, antisessista, in difesa dei diritti umani e civili.  

 

Con oltre 740mila follower e 1,2 milioni di persone raggiunte ogni mese, Lorenzo Tosa è il secondo giornalista più seguito in Italia, il che lo rende uno degli influencer più seguiti, apprezzati e discussi del web. 

 

Il suo primo libro si intitola Un passo dopo l’altro edito da Mondadori nel 2020.   

  

  

  

Il libro  

  

Vorrei chiederti di quel giorno. Vita e morte di un ragazzo che era mio padre (Rizzoli)  

  

«Sapere o ignorare sono forme simmetriche di salvezza.» E in questo dittico contraddittorio e duellante l’innesco del racconto di Lorenzo Tosa. E l’inchiesta privata e corale su Bruno, suo padre, morto suicida il 2 aprile 1986, non può che partire dall’ultimo giorno e dalle ultime ore trascorse insieme. Lorenzo aveva solo due anni e mezzo, non può ricordarle ma può ricostruirle e in parte immaginarle, e da lì avviarsi nel lungo e tortuoso viaggio per ricomporre i pezzi di una storia finora taciuta, in un’operazione di omissione concordata messa in atto dalla sua famiglia. Lo farà parlando con chi Bruno lo ha conosciuto e amato, gli amici, i compagni, le donne della sua vita; ricorrendo alla memoria e ricucendo i frammenti di Bruno arrivati fino a lui, senza sconti per nessuno e per se stesso; scavando anche nelle proprie insicurezze di bambino, di giovane adulto e di genitore a sua volta, per rispondere all’urgenza di conoscere e raccontare suo padre. C’è quindi Genova in queste pagine, c’è l’Italia degli anni Sessanta e Settanta e la generazione della politica e della contestazione, il turbinare nell’aria e nei cuori di nuovi modi di stare insieme nell’amicizia e nell’amore, e lo scontro tra i padri e i figli che sarà la cifra forse più paradigmatica di quegli anni. Dentro la vicenda di Bruno Tosa, ragazzo di trentatré anni, c’è la riflessione, così attenta e delicata nelle parole di Lorenzo, sul crollo psichico che porterà all’esito della vicenda, sullo stigma che il disagio mentale ancora si porta dietro, sulla cronaca di una morte non annunciata. Un racconto spietato e tenero, composto di silenzi e urla rabbiose, di presenze, assenze e abbandoni. Un cerchio che si chiude, nella salvezza che solo il conoscere può garantire, avvicinandosi un pezzo alla volta «a quell’utopia che chiamiamo anche verità». 

 

 

 

 

 

 

 

 

CAPUA IL LUOGO DELLA FESTIVAL
diciannovesima edizione
direzione artistica Giuseppe Bellone
responsabile comunicazione Mariamichela Formisano

 

Capua il Luogo della Lingua festival rientra nella Campagna nazionale di promozione della lettura organizzata dal Centro per il libro e la lettura  Il Maggio Dei Libri sotto l’egida del Patto per la lettura di Capua riconosciuta dal Ministero della Cultura “Città che legge”, con la partecipazione di tutte le scuole di secondo grado di Capua e con il sostegno del Circolo dei lettori di Capua e Mater bistrot – Cose d’Interni Libri e della BCC Terra di Lavoro S. Vincenzo de’ Paoli

 

 

 

 

Programma completo del festival