A Capua, Mariolina Venezia e la sua Imma Tataranni, una videointervista di Mariamichela Formisano

A Capua, Mariolina Venezia e la sua Imma Tataranni, una videointervista di Mariamichela Formisano

Tornare a Capua per Mariolina Venezia è come rincasare.  Perché, come ci ricorda lei stessa:

 

“E’ qui che feci la presentazione del mio primo libro, ed è qui che ritorno ad ogni mio nuovo romanzo. Perché con certi luoghi  si crea un rapporto, bilaterale, tra scrittore e territorio: entrambi ricevono e donano suggestioni, le stesse che si rincontrano in un libro. E tra me e Capua, il Luogo della Lingua è così”.

 

Vincitrice del Premio Campiello 2007 con “Mille anni che sto qui”, poetessa, scrittrice, e sceneggiatrice per cinema, teatro e televisione, Mariolina Venezia è la penna che ha creato Imma Tataranni, Sostituto Procuratore protagonista di romanzi gialli editi da Einaudi dal 2009 e dai quali è stata tratta la serie televisiva in onda su RaiUno, giunta quest’anno alla seconda stagione tra consensi di pubblico e critica.

 

Ed è con il suo ultimo libro dedicato a Imma Tataranni che Mariolina Venezia è stata ospite del Circolo dei lettori di Capua – Cose d’Interni Libri nel corso della rassegna “La città che legge”, un progetto Architempo nell’ambito di Capua il Luogo della Lingua festival, sotto l’egida del Patto per la Lettura per Capua Città che Legge.

 

Un dialogo con Francesco Della Calce e Paola Mattucci, presidente Mitreofilmfestival, per raccontare “Eccheccavolo. Il mondo secondo Imma Tataranni”.

 

“In questo libro ho voluto raccontare ciò che nella fiction non si vede, ossia i pensieri di Imma, i ricordi, le riflessioni. Insomma entrare nella testa della Tataranni per scoprire cose di lei che in tanti si sono chiesti, come ad esempio quando ha conosciuto il marito Pietro, oppure quale è la sua famiglia di origine, o l’origine del suo strampalato modo di vestirsi, bizzarro come i suoi pensieri”.

 

Ed è proprio agli stravaganti pensieri di Imma che Mariolina Venezia ha voluto dare voce, tratteggiando siparietti esilaranti che canalizzano tensioni in ironia.

 

“Perché lei, la cui massima virtù non è certo la pazienza – spiega Mariolina Venezia  ha trovato il sistema per calmarsi di fronte alle cose che non vanno come vorrebbe ed è quello di immaginare leggi che regolamentano situazioni e puniscono trasgressori. Leggi,  ad esempio, contro chi fa e chi ride a battute che non fanno ridere, oppure contro la nouvelle cousine che ti fa pagare tanto e mangiare poco. Ma anche leggi che regolamentano quantità e portate del Pranzo della Domenica, in una forma di unità d’Italia tra Nord e Sud”.

 

Insomma un nuovo lessico, quello dei pensieri,  per Imma Tataranni, che dai libri alla fiction, conferma il talento inarrivabile di Mariolina Venezia senza soluzione di continuità.

 

“Oggi i linguaggi sono trasversali, si mescolano, s’intrecciano. Eppure nella fiction di Imma Tataranni molto è rimasto di quello che io ho scritto. Ciò perché, nonostante alcune cose siano diverse rispetto al libro, i lettori e gli spettatori si ritrovano e colgono nel personaggio quello che io ho voluto trasmettere. Certo nel libro ci sono delle cose che nella fiction non possono esserci, e la stessa scrittura fa la differenza: un testo riesce a creare sensazioni diverse rispetto a quelle tradotte in immagini televisive. E poi nei miei libri c’è la poesia, legata soprattutto alla descrizione dei paesaggi. Io nasco come poetessa, ed è la poesia che è rimasta, per esempio, nella descrizione dei paesaggi Lucani, le sue distese deserte, le colline, i calanchi. Un sentimento del paesaggio che nella fiction è difficile trovare”.

 

 

di Mariamichela Formisano

 

 

 

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