il Premio Placito capuano a Domenico Proietti

il Premio Placito capuano a Domenico Proietti

Domenica 22 maggio ore 17.30 SANTI RUFO E CARPONIO 

Capua il luogo della Lingua consegna il Premio Placito capuano a Domenico Proietti

 

MARIAMICHELA FORMISANO

incontra 

DOMENICO PROIETTI 

Premio Placito capuano 2022

 

Professore di Linguistica italiana presso il Dipartimento di Lettere e Beni Culturali dell’Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli

Autore del libro KELLE TERRE. LINGUA, STORIA E TOPONOMASTICA NEI GIUDICATI CAMPANI DEL X SECOLO  (Aracne)

 

in collaborazione con TOURING CLUB – APERTI PER VOI CAPUA

 

Nel suo lavoro, Domenico Proietti ricostruisce l’ambiente, il contesto storico, i caratteri giuridici e l’entità dei beni fondiari contesi, facendo emergere chiaramente il ruolo centrale ricoperto dalla Capua Longobarda nelle dinamiche sociali dell’epoca.

 

Il volume propone una lettura integrale e contestuale dei quattro documenti giuridici redatti nel principato di Capua tra il 960 e il 963, indicati come placiti (o giudicati) campani (o cassinesi, perché conservati nell’Archivio della Badia di Montecassino) e celebri poiché contengono formule di giuramento nel volgare locale, le quali sono le più antiche attestazioni datate e conservate in originale non solo dell’italiano, ma dell’intero dominio linguistico romanzo. Dei quattro giudicati si ricostruiscono l’ambiente e lo sfondo storico, i caratteri giuridici e l’entità dei beni fondiari contesi. Sulla base di tali accertamenti si propone, in seguito, una lettura linguistica in larga parte innovativa.

 

Il “Placito Capuano” è unanimemente riconosciuto dagli storici come il primo documento scritto del volgare italiano, che vede nella Capua Longobarda del 960 la sua genesi. Dal 2005 l’idea di ispirarsi a esso per il tema di un festival nasce proprio dall’esigenza di sottolinearne l’importanza per il nostro patrimonio linguistico e culturale.

 

Domenico Proietti è un grande amico di Capua, allievo del prof  Francesco Sabatini.  E’ grazie al professore Proietti che il linguista, filologo e lessicografo italiano, presidente onorario dell’Accademia della Crusca, è venuto a Capua e nel 2017 di fronte alla Chiesa longobarda di San Salvatore a Corte, ha  inaugurato il cippo commemorativo del Placito  che ha consacrato Capua città della Lingua. Il monumento è stato fortemente voluto dal Touring Club Aperti per voi di Capua e generosamente progettato e realizzato, riutilizzando una millenaria pietra ritrovata in loco, dallo studio di architettura Branco – Rossetti e dall’impresa Vincenzo Modugno costruzioni restauri.

 

Capua il luogo della Lingua ha istituito nel decennale del festival (2014),  Il Premio Placito Capuano,  che  viene assegnato a:

 

una personalità del mondo culturale che attraverso il suo lavoro, in vari modi e con vari linguaggi e declinazioni, dia un contributo importante alla diffusione della lettura in Italia.

 

Il premio sin dalla sua prima edizione è stato realizzato dall’artista Roberto Branco, che si è sempre ispirato alla famosa frase contenuta nel Placito, che documenta il primo “volgare” scritto in un documento ufficiale:

 

«Sao ko kelle terre, per kelle fini que ki contene, trenta anni le possette parte Sancti Benedicti.»  (Capua, marzo 960 d.C.)

 

 

 

Hanno ricevuto il Premio negli anni scorsi, la scrittrice Dacia Maraini (2014), il regista Matteo Garrone (2015), l’attore e scrittore Marco D’Amore (2016), lo scrittore Maurizio de Giovanni (2017), lo scrittore Lorenzo Marone (2018).  Nel 2019 il Premio Placito Capuano è stato consegnato a Saverio Costanzo, regista de L’amica geniale, fortunata serie televisiva tratta dalla quadrilogia di Elena Ferrante.  Nel 2020 al cantautore, scrittore e poeta Roberto Vecchioni.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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