Chiesa di Santa Maria Maddalena
La fabbrica fu voluta da Carlo II d’Angiò e fondata da Bartolomeo di Capua. Comprendeva la chiesa e l’ospedale e fu poi restaurata, nel decennio 1450-60, e trasformata in convento dagli Agostiniani che fecero costruire anche il chiostro.
Lavori di ampliamento si ebbero ancora nella metà del settecento, alla cui metà risale l’attuale facciata. A questo periodo risalgono anche i restauri alle cappelle delle famiglie Gianfrotta, D’Errico e Lanza, che ricordano i palazzi più importanti della città. Soppresso l’ordine nel 1812 il convento divenne caserma e ancora oggi conserva il nome del generale Carlo Mezzacapo e, oltre ad altari in marmo, una tela di Paolo de Majo.
Grazie anche ad uno stemma che si trova sotto l’altare di una cappella lungo la navata di sinistra, su cui sono stati scolpiti gli attrezzi da muratore, si sa che qui aveva sede la quattrocentesca confraternita di Santa Monica, con capimastri, intagliatori e muratori appunto, il cui statuto ebbe il beneplacito di Ferrante d’Aragona il 10 giugno 1488. Una delle clausole di questo statuto riguardava proprio la costruzione di una cappella in questa chiesa.
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“Cenni sulle chiese delle Pentite” di Daniela De Rosa